Nel medioevo i territori che oggi fanno parte del territorio del comune di Bagnacavallo erano occupati in larga parte da terreno incolto e boschivo. Nel 744 il re longobardo Liutprando dona al vescovo di Faenza duecento ettari nella magnum forestum, Bagnacavallo sorge proprio al centro di quest'area. Durante il X secolo si assiste alla bonifica del territorio tranne che per la parte settentrionale del paese non adatta alla coltivazione.



L'abitato di Bagnacavallo non subisce sostanziali modifiche fino all'età napoleonica. Esauritasi la dinastia estense, dal 1598 al 1859 Bagnacavallo fa parte della Legazione di Ferrara nello Stato Pontificio. Durante la parentesi napoleonica viene inserita nel Dipartimento del Rubicone. Con l'annessione delle Legazioni pontificie al Regno di Sardegna, il comune di Bagnacavallo viene incluso nella Provincia di Ravenna.



Durante la Seconda Guerra Mondiale Bagnacavallo è stato il punto di rifugio di molte famiglie di profughi ebrei provenienti dal fiume nel tentetivo di scappare in Svizzera. Bagnacavallo ha un centro storico ben conservato dal tipico impianto radiale risalente al medioevo, con numerosi palazzi perlopiù seicenteschi e settecenteschi, appartenuti a nobili casate, molti dei quali conservano ancora oggi pregevoli affreschi e pitture a tempera. Oltre ai monumenti, uno degli edifici più caratteristici è una storica piazza, Piazza Nuova.